Torna al blog

Il Presidente Giansanti scrive al Ministro Bellanova

Si informa che il Presidente Giansanti ha inviato ieri 2 novembre 20202 una lettera al Ministro Bellanova inerente i requisiti di rappresentatività delle OP.

Nel testo Confagricoltura propone, alla luce dell’attuale situazione, che si tenga in considerazione per le prossime verifiche per il mantenimento dei requisiti delle OP solo l’espletamento delle attività previste dalla norma, andando in deroga sul parametro del valore commercializzato e sulla percentuale del volume conferito. Il testo è stato redatto in collaborazione con UNAPOL.

Sarà nostra cura informarvi degli eventuali sviluppi.

Potete scaricare QUI il testo completo della lettere del Presidente Giansanti.

Accordo Confagricoltura Deoleo: avvio terza annualità.

Riportiamo di seguito il comunicato a firma del direttore di Confagricoltura, Vincenzo Lenucci, circa l'accordo Confagricoltura-Deoleo per la commercializzazione dell’olio EVO italiano.

Con la campagna olivicola 2020/2021 si avvia la terza annualità dell’accordo
Confagricoltura-Deoleo per la commercializzazione dell’olio EVO italiano.

La seconda annualità si è conclusa in maniera soddisfacente per entrambe le parti. Nel
complesso sono state commercializzate 560 tonnellate di olio EVO 100% italiano
superando l’obiettivo delle 500 tonnellate concordate inizialmente, derivanti dalle
regioni Puglia e Calabria.

Nel corso di questi mesi è stato avviato anche un proficuo confronto tecnico con gli
operatori e tecnici di alcune OP per allineare i parametri del prodotto offerto con le
esigenze di Deoleo per Carapelli. E’ auspicabile che tale confronto possa essere
nuovamente attivato anche per la prossima annualità.

Per la terza annualità è riferita la volontà di entrambe le parti di consolidare la
collaborazione con i produttori delle Regioni pilota Puglia, Calabria e Sicilia per la
fornitura di Olio EVO 100%. Resta la possibilità di proporre altre tipologie produttive e
oli di diversa provenienza a Deoleo fuori dalle condizioni dell’accordo.


Per la terza annualità le condizioni dell’accordo sono le seguenti:
- Volumi: si mantengono i volumi dello scorso anno 500 tonnellate. Le previsioni
di produzione al ribasso non consentono di fissare al momento quantitativi più
alti. Le specifiche di prodotto da rispettare restano quelle dello scorso anno (in
allegato i capitolati).

- Prezzo: si prenderà a riferimento il prezzo minimo di Bari tracciato ISO 22.005

Inoltre, per la terza annualità Deoleo conferma la richiesta la fornitura di un
quantitativo pari a 200 tonnellate di olio EVO 100% italiano già certificato “sostenibile”
secondo i canoni INTERTECH e le linee guida concordate con Confagricoltura. Il
prodotto sostenibile ha avuto un ottimo riscontro e le forniture da Confagricoltura
hanno soddisfatto solo il 27% del fabbisogno di Deoleo per Carapelli, in quanto non
sono stati identificati potenziali ulteriori lotti con profilo richiesto dal capitolato
Carapelli. Il prezzo per questo prodotto sarà il prezzo medio di Bari più 40 centesimi.

Secondo la procedura individuata da Confagricoltura nello specifico gruppo di lavoro si
invitano le OP interessaste a contattare l’Area economica o OP Confoliva per il riferire
della disponibilità di prodotto. Si ricorda che non sono consentiti contatti diretti di
nostre OP con Deoleo ma il passaggio è veicolato attraverso il coordinamento centrale
tenuto qui in sede.

Altre informazioni saranno fornite non appena disponibili.

BREXIT: quali conseguenze per gli scambi commerciali UE - UK?

Riceviamo dall'ufficio per gli affari internazionali il documento relativo alle future relazioni con il regno unito.

Non più Brexit … ma Future relationship 

Nel mese di giugno 2020 (data ultima per procedere) il Regno Unito ha notificato alla UE di non volere prorogare il periodo di transizione – come avrebbe potuto per una sola volta e fino a due anni – e la UE ne ha preso atto formalmente.

Pertanto dal 1° gennaio 2021 la Gran Bretagna sarà un Paese terzo rispetto all’Unione europea. 

L’uscita del Regno Unito dalla UE è stata resa possibile, dopo un lungo periodo di dibattito tra le due parti, in base ad un protocollo sottoscritto dal governo del Regno e l’Irlanda del nord che prevede la permanenza di quest’ultima in UK – usufruendo, quindi, ad esempio, degli accordi commerciali tra la Gran Bretagna ed i Paesi terzi – , ma al contempo anche la permanenza nell’Unione doganale. 

Il 2 marzo 2020 UK e UE hanno dato il via ad un negoziato dichiarando entrambi intenzioni di apertura, quindi la volontà di non applicare dazi e non prevedere contingenti, ma in realtà sono arrivati al quinto round, tenutosi tra la fine di giugno ed i primi di luglio, (il prossimo sarà nella settimana del 20 luglio) ed il dialogo non sta procedendo positivamente a causa della chiusura assunta da parte del Regno nei confronti della volontà della UE di mantenere i propri standard. 

Pertanto non è chiaro quali saranno i contenuti dell’intesa finale e se vi si arriverà, anche considerando che dovrebbe essere conclusa entro ottobre 2020 a causa dei tempi burocratici affinché possa diventare effettiva. Inoltre per ora non è noto nemmeno se si tratterà di un accordo misto – ovvero che riguarderà anche la protezione degli investimenti e per il quale, quindi, occorrerà la ratifica di ciascuno Stato membro, come per il CETA – o se, invece, sarà solo commerciale. 

I capi negoziatori sono Michel Barnier, riconfermato per la UE, e David Frost per il Regno Unito. 

Il 18 marzo la UE ha pubblicato la propria bozza di testo sulle future relazioni con UK. 

Il 19 maggio il Regno Unito ha annunciato che, in caso di mancato accordo, dal 1° gennaio 2021 applicherà un sistema di tassazione ai prodotti importati dalla UE, denominato UK Global Tariff (UKGT), in sostituzione della Tariffa comune europea, nell’ambito del quale gli importi delle tariffe daziarie per i singoli prodotti saranno in sterline e non in euro. 

Sostiene che tale sistema sarà applicato con maggiore chiarezza e minore burocrazia rispetto a quello europeo e come quest’ultimo prevederà eccezioni per i Paesi in via di sviluppo, per quelli con i quali esistono accordi di libero scambio ed altro. 

Sarebbero esentate dal dazio le materie prime che servono all’industria britannica, quali ad esempio il rame, le viti ed i bulloni; mentre saranno sottoposti a tariffa i prodotti ritenuti sensibili per il Regno nei settori dell’industria, della pesca e dell’agricoltura (agnelli, la carne bovina ed il pollame). 

Purtroppo risulterebbero soggette a dazio le produzioni agricole italiane di valore (e tra queste il settore vitivinicolo, prima voce del nostro export in Gran Bretagna) riepilogate nello schema che segue. 

Continua -- > Clicca qui per scaricare l'intera relazione e visionare le tabelle 

Criteri e modalità per il riconoscimento dei panel di assaggiatori professionali, per lo svolgimento di corsi per assaggiatori e per la formazione di capi panel – DM n.3684 del 18 giugno 2014.

A seguito della pubblicazione della bozza del ministero per la definizione dei criteri e delle modalità per il riconoscimento dei panel di assaggiatori professionali, per lo svolgimento di corsi per assaggiatori e per la formazione di capi panel – DM n.3684 del 18 giugno 2014, sia confagicoltura che il FOOI hanno provveduto ad inviare al ministero le loro annotazioni.

Le riportiamo qui di seguito, in allegato ai seguenti LINK:

Risposta Confagricoltura
Risposta FOOI

Vi terremo aggiornati sulle eventuali risposte ed evoluzioni.